Scultura del Canova

Il Semir G4 (quello con grana più grossa) presenta la caratteristica di essere molto ruvido, quasi simile alla malta, lo impasti molto facilmente e, sua caratteristica primaria, come tutti i semirefrattari (che all’interno dell’impasto contengono una buona percentuale di biscotto o argilla già cotta che quindi non ritira durante l’asciugatura e la cottura), diminuisce di molto la percentuale di rotture e crepe sia in fase di essiccazione sia di cottura permettendo quindi di aumentare lo spessore dei nostri manufatti. Pur essendo molto plastico ed avendo un buon potere legante ha dei comportamenti leggermente diversi dalla classica creta. Sottoposto a torsione e piegamento (parlo quasi di un giro completo o di angolature superiori ai 90°) tende a sfaldarsi manifestando grosse crepe; la creta classica invece risulta molto più duttile e tiene meglio la forma. Naturalmente questo piccolo difetto può essere aggirato molto facilmente evitando quindi di far subire questo inutile “stress” da piegamento al materiale ma aggiungendo, modellando ed eventualmente sottraendo materia come del resto si dovrebbe fare nel modellato. La forza del semir resta comunque il bassissimo ritiro. Dimenticavo: costa moto più della creta.

Il colore dei semirefrattari cambia anche dalla temperatura con cui viene cotto, più alta è la temperatura e più il manufatto si scurisce.

È molto usato da chi si occupa di modellato e anche da molti ceramisti che lo utilizzano soprattutto per la tecnica Raku.