Non sappiamo se il primo approccio tra l’uomo e l’argilla sia avvenuto per caso, per gioco o per necessità, fatto sta che le prime testimonianze (parliamo di sculture e vasi in terracotta ) si perdono nella notte dei tempi. Sicuramente l’arte di modellare l’argilla precede di qualche bel migliaio di anni l’arte di cuocerla per ottenere manufatti duraturi nel tempo. La facile reperibilità dell’argilla, la sua duttilità e la possibilità di renderla dura quasi come un sasso cucinandola in primitivi forni l’ha resa senza dubbio materia prima per moltissimi oggetti di uso quotidiano molti dei quali tuttoggi presenti nelle nostre case.
Il passo successivo o quasi contemporaneo fu l’uso dell’argilla a scopi ornamentali o raffigurativi: nacquero le prime statuette, anfore, oggetti e monili decorati con pietre e metalli preziosi.

 

Scopo di questo sito non è tanto raccontare la storia del vasellame o dei manufatti in terracotta bensì di approfondirne un altro aspetto:quello artistico e in special modo l’arte di modellare, di trasformare l’inerte argilla in forme solide, l’arte di rappresentare non solo oggetti o persone ma anche sensazioni, stati d’animo, emozioni… fare cioè Scultura. Partendo da questa convinzione, tutto ciò che comunica è arte: ogni forma o corrente artistica fa arte poiché comunica, esprime ed esplica emozioni siano esse di meraviglia di odio o stupore. Artista è colui che prova e sente il bisogno di comunicare magari anche solo con se stesso attraverso la pittura, la scultura, la musica… è invece solamente un buon artigiano o un buon commerciante colui che “crea” secondo canoni e schemi prefissati perché “…così è giusto…questo potrebbe piacere al pubblico…questo è di moda…” Riteniamo che un artista crei sempre prima di tutto per sé , per il suo bisogno di esprimersi. La Scultura diventa quindi il mezzo, il modo per comunicare e tanto più questa comunicazione diventa efficace tanto più cresce il valore dell’artista.

Le finalità e le possibilità del modellato in creta

Importante è sottolineare il fatto che l’arte non deve assolutamente ridursi ad un commercio o ad una moda: se un artista non reputa importante esporre le proprie sculture, se non capisce, non apprezza o non è ispirato dall’arte moderna ma si limita ad un arte solo figurativa magari di origine ellenica rimane un artista lo stesso.
Ciò che più affascina del modellato, è la continua possibilità di aggiungere, togliere, modificare, talvolta distruggere o rimodellare. Un’opera in nuda creta, sebbene possa essere stata creata come matrice per calchi di una successiva realizzazione in bronzo o per divenire dopo asciugatura e cottura essa stessa una scultura, mantiene comunque la sua intrinseca plasticità, l’opera continua a vivere nella testa dell’artista che ne immagina continui mutamenti rifiniture e trasformazioni. E’ proprio nella “concezione dell’opera mai finita” che sta la vera grandezza dell’artista, colui che non riesce mai a sentirsi totalmente soddisfatto dal suo lavoro e che continua a ricercare la perfezione nella sua opera, ma che si accorge inesorabilmente che tanto più si avvicina alla perfezione stessa tanto più ne è infinitamente lontano