Il concetto di bello, molto diverso dall’Esteticamente valido, si perde nella notte dei tempi. Il classico luogo comune, forse troppo comune, asserisce che non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace; accettare un affermazione del genere significa buttare letteralmente nel water millenni di studi e processi artistici legati alla ricerca del Bello Assoluto a favore di mode e modi di pensare legati al nostro tempo. Esistono dei canoni indiscussi legati a leggi di proporzione, ad abbinamenti di colori, a regole di composizione che un vero artista non può non considerare o peggio ancora non conoscere. La scelta poi di utilizzare o addirittura rinnegare o stravolgere questi canoni deve essere una scelta e per questo meritosa di rispetto ed ammirazione. Quello che voglio asserire con questo articolo, che probabilmente susciterà le classiche polemiche da parte di alcuni lettori, è che un bel viso è bello perchè tutti gli elementi che lo compongono sono un armonia tra loro e, guarda caso, si avvicinano ai canoni classici di proporzione. Per fare un semplice esempio consideriamo dei volti di donne molto conosciuti: Cameron Diaz, Michelle Pfeiffer e Charlize Theron.

Pur essendo delle donne di indubbia bellezza notiamo subito delle differenze: Cameron Diaz presenta degli occhi grandi, molto luminosi e una bocca altrettanto grande che richiede quel sorriso da “Tutti pazzi per Mary” per non apparire sproporzionata rispetto al resto; Michelle Pfeiffer definita da sempre “perfetta” rispecchia, anche da analisi effettuate al computer, le proporzioni degli elementi del viso appunto “perfette” secondo i canoni classici. Charlize Theron merita un discorso a parte, considerata a ragione una delle donne più belle del mondo, presenta proporzioni molto prossime ai canoni classici anche se la bocca leggermente carnosa (leggermente piccola rispetto ai canoni), un naso proporzionato ma leggermente all’insù, due occhi svegli e grandi danno un impatto emotivo non trascurabile.
Ed è qui che emerge il senso di tutto il discorso, questi famosi canoni, capaci fornire degli strumenti valutativi, non sono nati a caso o dal genio artistico di qualche individuo del passato ma sono frutto di studi protratti da millenni su quello che più a livello inconscio che a livello consciente era definito bello, piacevole ed attraente. Un po’ come quando ad istinto l’uomo preferisce una donna formosa dai fianchi larghi ed una donna un uomo forte e muscoloso specialmente nel busto.
Un volto bello è quindi bello perchè il nostro istinto lo riconosce tale, un volto particolare invece è un volto in cui uno o più elementi escono eccessivamente dalle proporzioni ma è momentaneamente accettato come piacevole in quanto l’elemento “sproporzionato” non crea disequilibri eccessivi.
NOn dobbiamo inoltre trascurare quanto un acconciatura possa modificare il nostro livello di giudizio: in un uomo dei bei capelli, voluminosi e ben pettinati distoglieranno sicuramente l’attenzione da quei particolari che nel viso potrebbero apparire sproporzionati. Lo sa bene che si occupa di modellato quanto elementi secondari possano stravolgere completamente un opera ma quanto, allo stesso tempo, qualche millimetro di sproporzione in un naso o in un altro elemento rendano vano ogni tentativo di eseguire un ritratto somigliante.