Una domanda che mi è stata rivolta alcune volte sul Portale della Scultura è relativa alla pulizia degli attrezzi utilizzati tanto nel modellato, nella ceramica, quanto nella lavorazione di stampi in gesso.

L’argomento potrebbe a prima vista sembrare banale, un po’ d’acqua tiepida ed olio di gomito sarebbe la risposta più comune ed immediata da dare ma non sempre la buona volontà è sufficiente ad eliminare il rischio di rovinarli. Dobbiamo innanzitutto considerare il materiale con cui sono stati realizzati: generalmente stecche e mirette sono costituite da una parte in legno ed un filo (nel caso delle mirette o occhielli) a filo tondo o tagliente in acciaio inox; una buona pulizia con detergente neutro ed acqua tiepida è quindi più che sufficiente ad eliminare ogni traccia d’argilla e di eventuali ossidi presenti (che potrebbero andare a “contaminare” il successivo lavoro).

Nel caso di stecche o manici in bosso è però necessario procedere velocemente alla pulizia e all’asciugatura con un panno in cotone per evitare che troppa acqua ne penetri all’interno, acqua che, durante un asciugatura troppo prolungata potrebbe non solo deformarle ma addirittura causare fessurazioni.

Per attrezzi con manico o parti in alluminio (piatto di un tornio o torniello ceramico) ricordo che l’utilizzo di un detergente alcalino o troppo aggressivo può causare una sorta di ossidazione della superficie esterna; meglio quindi procedere alla pulizia con sola acqua tiepida (al massimo un detergente neutro non abrasivo) e, a completa asciugatura, preservare la superficie con un velo di silicone spray, vasellina o olio protettivo.

Per gli strumenti più costosi e delicati (raspe da gesso, lime e spatole forgiate) l’eventuale lavaggio (in cui può essere necessario anche l’utilizzo di spazzole delicate in ottone) causa inevitabilmente la formazione di uno strato supeficiale di ruggine facilmente eliminabile ripassando le superfici con un panno bagnato di olio protettivo.

Un ultimo metodo che devo sconsigliare ma allo stesso tempo ammettere di aver usato più volte è quello di inserire tutti gli attrezzi in lavastoviglie effettuando un lavaggio con il ciclo più veloce… i risultati in termini di pulizia sono eccezzionali ma con l’inevitabile risultato di danneggiare, come accennato pocanzi, parti e manici in alluminio, eventuali vernici presenti in alcuni attrezzi di legno ma il tutto rimediabile ripassando uno ad uno gli attrezzi con un olio protettivo. Generalmente uso il BIO POLIEROL che, seppur concepito per la diluizione di gommalacca o per la lucidatura di mobili, riesce a penetrare e proteggere gli articoli in legno senza però impermeabilizzarli in modo eccessivo (importante per permettere la lavorazione dell’argilla senza che questa si “appiccichi” in modo eccessivo all’attrezzo)