Fotografare una scultura, viste le moderne apparecchiature digitali che ci permettono oltre alle varie opzioni anche la modifica post-scatto con programmi di grafica, è diventato moto più semplice di quanto non lo fosse in passato. Le regole principali da seguire sono quelle dedicate principalmente al ritratto: scelta oculata del punto luce (eventuale utilizzo di flash o diffusori); scelta dello sfondo ottimale e scelta della corretta profondità di campo.

Generalmente con le macchine fotografiche digitali (siano esse reflex o compatte) esiste già la funzione ritratto: leggera interpolazione dei colori, giusto compromesso tra nitidezza e sfocatura, bassa profondità di campo per rendere un ottimo sfocato nello sfondo.

Nella fotografia Reflex sarà preferibile utilizzare un obiettivo di lunga focale, almeno un 100-150 mm e porsi a circa due metri dal soggetto, utilizzare un cavalletto per evitare anche la più minima micro-mossa e, se la luce lo permette utilizzare un ISO più basso possibile. Discorso diverso invece per le Digitali compatte: anche se vi è la possibilità di usare uno zoom ottico, lo stabilizzatore d’immagine e ridurre l’ISO conviene utilizzare le impostazioni predefinite del ritratto alla distanza che riteniamo più adeguata; eviteremo in questo modo di ottenere immagini non corrette della nostra scultura (bordi frastagliati, dominanza di un colore a livello di pixel, creazione di artefatti ecc…).

 

Scultura BoccioniLo sfondo è un altro elemento essenziale per immagini ben riuscite delle nostre sculture; non deve essere completamente uniforme nè d’altro canto essere eccessivamente dettagliato da distogliere lo sguardo dalla nostra opera. Se non si dispone di un Kit Cubo Fotografico (acquistabile anche su eBay a partire da circa 50 Euro) è sufficiente utilizzare come sfondo una stoffa monocromatica meglio se di raso o velluto (in modo tale da creare un piacevole effetto di leggero drappeggio) che contrasti con il colore della nostra scultura. Sarà possibile correggerlo o addirittura stavolgerlo (come l’immagine qui a fianco) utilizzando software di fotoritocco più o meno professionali. A tal proposito credo sia doveroso segnalare Adobe Photoshp come uno dei migliori software a livello professionale anche se non mancano programmi completamente freeware che possono, senza grosse pretese, soddisfare la maggior parte delle nostre esigenze (es. Gimp, Photo Filtre, ArtWeawer ecc…). Un unica cosa da tener presente è che, per quanto riguarda la pubblicazione via web, è sufficiente una risoluzione di 72 pixel/pollice mentre per la pubblicazione su cataloghi e stampe in quadricromia è necessario almeno una risoluzione di 300pixel/pollice riferito alla dimensione reale di utilizzo.

Nella fotografia di un corpo tridimensionale e nel nostro caso di una scultura è importantissimo usare una luce laterale per creare effetti chiaroscurali che che evidenziano maggiormente forme, rilievi, zone di luce piena e zone d’ombra. Se non si dispone di un attrezatura adeguata (flash esterno, Kit Cubo, riflettori ad ombrella, lampade da studio ecc…) è possibile operare utilizzando lampade con una temperatura di colore che va dai 2700 ai 3400 K. Se è possibile, procedere ad una regolazione manuale del bilanciamento del bianco altrimenti lasciare automatico come impostazione di defalt.

L’avvento della fotografia digitale ci permette di poter scattare innumerevoli immagini di una stessa scultura a costo zero; sarà quindi più facile, anche per chi ha meno esperienza, sperimentare differenti angolazioni di luce, differenti parametri di settaggio macchina e di scattare anche più particolari della nostra scultura che potrebbero rivelarsi esteticamente più validi dell’opera a figura intera.