Mani, creta, boiacca, mirette e stecche

MANI
Ritengo che le mani siano lo strumento d’eccellenza per colui che si appresta a modellare la creta. Oltre ad aggiungere, togliere e modellare la creta hanno la fondamentale funzione di sentire e di trasmettere al nostro cervello sensazioni tattili. Proprio l’uso di questo straordinario strumento sta alla base della capacità dell’artista; a nulla serve avere una conoscenza anatomica degna di un medico se le nostre mani non riescono a concretizzare i pensieri e le immagini formatesi nella nostra mente; nessun attrezzo o spatola potrà mai lisciare e modellare la creta come le nostre mani; nessun goniometro o strumento di misura potrà mai trasmettere informazioni tattili (durezza, grado di secchezza, consistenza, spessore) come le nostre dita. Nessun strumento riuscirà mai ad aggiungere, togliere modellare così velocemente come le nostre dita. Le nostre mani diventano l’esecutore del nostro pensiero quasi fossero un’estensione del nostro cervello.

L’uso attento delle nostre mani, una corretta impostazione della stessa ed una indubbia abilità, acquisita attraverso una giusta impostazione e lunghi esercizi, non potranno che dare soddisfacenti risultati. Molto spesso si crede erroneamente (e questo di solito accade ai principianti) che l’abilità principale di uno scultore sia la padronanza degli strumenti: vengono infatti acquistati attrezzi sempre più complessi, mirette e stecche di ogni tipo per poi accorgersi di non saper nemmeno a cosa servono. Può talvolta accadere che un’impostazione errata delle mani e delle dita comprometta effettivamente la capacità scultorea causando piattezza ed inespressività nell’opera; altre volte il non aver sviluppato sufficientemente la sensazione tattile può portare ad errori che si manifestano ad opera compiuta come le crepe (dovute al fatto che lo spessore dell’opera non è sufficientemente omogeneo) o peggio ancora alla rottura in fase di cottura (nel caso in cui il modellato presenti all’interno bolle d’aria).

LA CRETA
Materiale duttile formato principalmente da acqua ed argilla possiede la straordinaria capacità di deformarsi (sottoposto a pressione esterna), di mantenere la forma data, di asciugarsi e di divenire durissima una volta cotta ad alte temperature.
Ne esistono di vari tipi a seconda della maggiore o minore percentuale di particolari molecole come silicati d’alluminio, ossido di ferro, carbonati e quarzo. Vengono talvolta aggiunti particolari additivi per alterarne alcune caratteristiche come temperatura di cottura, durezza, refrattarietà e porosità.
Può presentarsi in varie colorazioni e porosità a seconda dell’uso che se ne deve fare: vengono utilizzati materiali differenti a seconda dell’utilizzazione finale: un vaso in terracotta è assai diverso da un piatto, da una tazzina in finissima porcellana o da un pavimento in gres porcellanato…
Caratteristica importante da non dimenticare è il suo ritiro. La creta infatti asciugandosi si ritira di volume (ca. 10%) quando perde l’acqua igroscopica (presente tra una molecola e l’altra) responsabile della sua plasticità; un ritiro simile si verifica anche durante la cottura sebbene in questo caso vi è la perdita di acqua costituzionale (presente nel composto)

BOIACCA
Scopo fondamentale della boiacca è quello di fungere da collante tra due pezzi di creta.
La boiacca consiste in un impasto molto fluido di creta ed acqua cui vengono aggiunti particolari additivi detti leganti.Se ne può fare una preparazione casalinga mischiando polvere di creta finemente tritata con acqua ed amalgamando molto bene i due elementi fino ad ottenere un impasto di consistenza cremosa.

MIRETTE
Chiamati anche occhielli hanno principalmente lo scopo di asportare la creta, alcune (quelle rinforzate o in acciaio) permettono anche la lavorazione su creta asciutta o gesso.
Servono, a seconda della sagomatura, per generare solchi curve e mettere in risalto i volumi creando piacevoli giochi di zone l’ombra. Possono venir sagomate secondo l’uso con una pinza a becchi tondi e talvolta vengono costruite direttamente dallo scultore utilizzando filo di ferro cotto o acciaio.

STECCHE
In plastica, in legno di bosso o in osso come accadeva qualche secolo fa ‘, le stecche servono per asportare, incidere, unire e spostare la creta. Dove non arrivano le nostre dita, dove è richiesta una particolare forma ecco che utilizziamo le stecche.
Ne esistono di varie forme e misure: tonde, elissoidi, quadre, appuntite altre addirittura segmentate.

Attrezzatura varia, torniello e forno

ATTREZZATURA VARIA
Innanzitutto comincerei a parlare dello spazio; non vi è un luogo preciso dove modellare, tutto dipende dall’opera che uno intende fare; se uno desidera modellare statuette di 15-20 cm. può mettersi anche in salotto purché utilizzi una tavola coperta da qualche giornale. Naturalmente se uno invece si appresta a realizzare un busto, magari a dimensioni reali avrà bisogno non dico di un laboratorio attrezzato ma di almeno una stanza dove riporre i materiali e che gli permetta di visionare la sua opera anche da angolazioni differenti. Importantissima è la luce che deve essere diffusa ma abbastanza forte da permettere all’artista di vedere la propria opera senza sforzare eccessivamente gli occhi. Per inumidire, lisciare e impastare la creta c’è continuamente bisogno d’acqua: una terrina e uno spruzzatore saranno sufficienti.
Alcune stecche di legno, di metallo e del filo di ferro saranno certamente utili per sostenere le parti esterne o per conferire stabilità all’opera.

Del filo di rame o meglio ancora di acciaio armonico da 0.5 mm. permetterà tagli precisi sia al pane di creta sia alla nostra opera quando necessiti.

Della rete, una spugna e altri materiali porosi o zigrinati potranno esserci utili per lisciare, per increspare e per creare effetti materici che, per mezzo della luce e delle ombre che producono, influiscono del dare spazialità e volume all’opera.

TORNIELLO
In legno, acciaio o alluminio il torniello ci permette di lavorate a 360 gradi su l’intera opera senza dovervi girare attorno.

FORNO
Ne esistono di svariati tipi: a gas, elettrici, a carbone; di differenti forme e capacità sia per uso professionale sia hobbistico.